Pittura

Pittura (3)

In questo spazio pubblichiamo le ultime informazioni relative al mondo della pittura in arte.

Mercoledì, 20 Febbraio 2019 10:24

LE LETTERE DIPINTE DI VINCENT VAN GOGH

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Di Angelica Gioelino (by Artecracy.eu)

«Mi sono alzato di buon’ora e ho visto gli operai arrivare al cantiere con un sole magnifico. Avresti provato piacere a vedere l’aspetto particolare di questo fiume di personaggi neri, grandi e piccoli, prima nella strada stretta dove non c’era che poco sole e poi nel cantiere (agosto 1877)… Gli operai di questa miniera sono generalmente emaciati e pallidi di febbre, hanno un aspetto affaticato e frusto, sono scuri di pelle e vecchi anzitempo, le donne sono deboli e appassite. Intorno alla miniera miserabili abitazioni di minatori, con qualche albero morto annerito e siepi di rovi, mucchi di concime e di cenere, montagne di carbone inutilizzabile (aprile ’79)… Gli operai delle miniere di carbone e i tessitori sono ancora una razza un po’ diversa da quella degli altri lavoratori e artigiani e io sento per loro una gran simpatia… L’uomo del fondo dell’abisso, de profundis, è il minatore, l’altro dall’aria assorta, quasi da sognatore, da sonnambulo, è il tessitore. Sono quasi due anni che io vivo con essi e ho imparato a conoscere abbastanza il loro carattere originale, soprattutto quello di minatori. E ogni giorno più io trovo qualcosa di commovente, e di struggente persino, in questi poveri e oscuri operai, i più reietti di tutti si può dire, i più disprezzati, che in genere, con immaginazione vivace ma falsa e ingiusta, ci rappresentiamo come una razza di malfattori e di banditi (agosto 1880)».

Vincent Van Gogh

Venerdì, 25 Gennaio 2019 16:50

COLORE ED EMOZIONE: LA POETICA DI MARK ROTHKO

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Di Angelica Gioelino ( by Artecrazy.eu)

 

«Probabilmente ci sono ancora così tante annotazioni che non riescono a spiegare i nostri dipinti. La loro spiegazione deve sorgere da una profonda esperienza tra immagine e osservatore. L’apprezzamento dell’arte è un vero matrimonio dei sensi. E come in un matrimonio, se non viene consumato si giunge all’annullamento».

Domenica, 02 Luglio 2017 16:14

Giacomo Balla. I tempi del Tempo (by Artecracy.eu)

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Di Valentina Martino

Se oggi la fotografia viene considerata da tutti noi come il mezzo più rapido per catturare un’immagine che colpisce la nostra vista e immaginazione, in tempi passati questa tecnica presupponeva un lavoro paziente, e soprattutto un’attesa, che diviene temporalità estesa. Il processo di ripresa, e poi quello di sviluppo e asciugatura poteva durare diverse ore, a volte anche un giorno.

Giacomo Balla era figlio di un fotografo; lui stesso lo aiutava spesso nella sua professione. La ricerca della resa della quarta dimensione nella sua pittura viene indubbiamente dalla matrice professionale paterna, che va ad unirsi felicemente con la parabola Futurista in cui entrerà a far parte, lui, più anziano rispetto agli altri membri dell’avanguardia italiana, ne assimilerà gli assiomi, arricchendola con la sua esperienza artistica più matura.

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