Quando e come è avvenuto il tuo primo approccio all'illustrazione?
L: Il primo approccio forte verso il disegno è avvenuto quando avevo circa 12 anni
con la passione per i fumetti giapponesi. Disegnavo tantissimo tutti i giorni. Poi dopo
una stasi durata qualche anno, tra il 2005 e il 2006 ho cominciato a disegnare in
modo completamente diverso, trovando uno stile che ho sentito più libero e personale.
C: Il primo approccio con l'illustrazione è avvenuto attraverso un libro di fiabe “Le fiabe classiche” illustrato da Roberto Molino, diciamo che è con questo libro che ho iniziato a scoprire il fantastico
mondo dell’illustrazione, hanno accompagnato la mia infanzia i libri per ragazzi E sempre da bambina ho iniziato a disegnare, a casa i libri illustrati, carta e matite non sono mai mancate.
L'Illustrazione è simile alla poesia: sfrutta poco spazio per esprimere concetti più ampi. È necessaria solo una buona capacità di sintesi al fine di un lavoro riuscito?
L: La sintesi è senza dubbio un aspetto che ha un peso ogni volta che si vuole
esprimere qualcosa, è importante perché aiuta a focalizzare meglio l'attenzione con
più efficacia verso un messaggio. In genere quando si vogliono dire troppe cose tutte
assieme, c'è il rischio che non si arrivi a farne capire neanche una con chiarezza. Però
penso che un lavoro sia ben riuscito quando arriva il messaggio che si è proposto di
trasmettere, quando fa sentire un'emozione, quando raggiunge lo scopo per cui quel lavoro è stato creato.
C: L'illustrazione amplifica, aumenta un testo scritto, completa il testo, è come una cassa di risonanza, e può cambiare in base a chi la osserva, se è un bambino o un adulto, perché in base all'età e al bagaglio culturale riusciamo a cogliere dettagli e situazioni in maniera differente. Non basta solo la sintesi, serve una buona composizione di base, un'ottima luce, e secondo me una prospettiva accattivante che catturi l'occhio di chi osserva.
Come descriveresti con pochi aggettivi i tuoi lavori?
L: Espressivi, diretti, nostalgici e sognanti.
C: I miei disegni sono colorati, felici, fiabeschi.
Colorati perché preferisco il colore al bianco e nero, anche se tutta la parte preparatoria delle tavole sia in tradizionale che in digitale la eseguo a matita o a china. Felici perché, mi piace racchiudere nelle mie tavole la serenità e la spensieratezza che si ha nell'infanzia, che poi è ciò che ho avuto io, e spero che così sia l'infanzia di ogni bambino. Fiabeschi, perché le fiabe sono parte del mio inconscio e spesso ritrovo nelle mie illustrazione dei riferimenti.
Illustratore\trice preferito?
L: Non ne ho uno in particolare ma sono tantissimi, tre tra questi: Edward Gorey,
Maurice Sendak, Edina Altara.
C: Illustratore/ice preferita, ne ho tante... miei punti di riferimento artistico partono da lontano, dai Fiamminghi dove in prima fila c’è
sicuramente Pieter Bruegel il Vecchio, altre fonti di ispirazione sono Mary Cassat, per i paesaggi e le atmosfere, ed anche kandinskij e Klee per le composizioni e il colore.
I miei illustratori preferiti sono Lisbeth Zwerger, Rebecca Dautremer, Quentin Greban, utilizzano tutti e tre l’acquarello che è una delle tecniche che prediligo.
Di artisti sardi che mi piacciono ce ne sono tanti, perciò li divido per categorie e tecniche usate.
Fumetto: Vanna Vinci
Illustrazione grafica: Ignazio Fulghesu
Street Art : La Fille Bertha
Illustrazione a collage : Giorgia Atzeni ed Eva Rasano
Illustrazione digitale : Francesca Sanna
Acquarello : Riccardo Atzeni
Coltivi altre forme di espressione, oltre quella del disegno?
L: Il teatro. La mia formazione professionale appartiene a quel campo. Il disegno e
l'illustrazione sono campi in cui muovo urgenze espressive molto diverse.
C: Oltre al disegno, mi piace il collage, e lo utilizzo sia sulla carta per fare illustrazioni, ma anche sugli oggetti, per decorare, ho realizzato una sedia con un collage del fumetto di TEX, inoltre mi piace decorare le pareti con lo spray nero, realizzando alberi o edifici, o altri soggetti. Ho fatto architettura al liceo artistico di Cagliari e adoro riprogettare il giardino con le piante, la ghiaia e i sassi, anche se non ho il pollice verde..